Perché è utile realizzare un piano editoriale?
Per poter raggiungere i risultati sperati da una strategia di web marketing, è fondamentale avere un piano editoriale ben organizzato. Esso è un documento che indica schematicamente gli argomenti, trattati e da trattare, all’interno del proprio blog o del proprio sito.
Il piano editoriale aiuta ad organizzare i contenuti creati e a pubblicarli con costanza, attraverso un calendario dettagliato. Anche l’orario diventa un fattore decisivo: attraverso lo studio approfondito del target di riferimento, si scelgono gli orari in cui è più facile trovare utenti interessati.
Il tutto serve a rendere efficace la propria strategia e ottenere i profitti previsti.
Come creare un piano editoriale
Abbiamo ribadito più volte che il piano editoriale serve ad organizzare i contenuti. Ma questo richiede un attento studio preliminare dal quale si definiscano gli obiettivi aziendali, il target, i punti di forza e i competitor.
Una volta stabiliti i punti chiave, è possibile procedere con la schematizzazione dei contenuti. Iniziamo a raccogliere informazioni su Internet e appuntiamo 3-4 parole chiave per ogni argomento da trattare. Da lì sviluppiamo i contenuti, evidenziando altre parole da cui potrebbero nascere altri articoli. Così facendo il piano editoriale si arricchirà in maniera esponenziale con articoli collegati tra di loro.
A questo punto non resta altro che procedere con la calendarizzazione: la scelta dei giorni, degli orari, e la frequenza di pubblicazione. Tutte queste caratteristiche sono scelte in base alle caratteristiche del cliente tipo. Ovviamente è sempre bene monitorare l’andamento del coinvolgimento. Nel caso in cui i risultati non dovessero essere soddisfacenti, è sempre possibile aggiustare il tiro.
Tipi di piano editoriale
Fermo restando che la struttura del piano editoriale rimane più o meno sempre la stessa, è opportuno però precisare che esistono diverse tipologie.
Nel web troviamo piano editoriali per siti di contenuti, portfolio, blog, e-commerce, social feed. In base all’indirizzo, si stabilisce cosa e come pubblicarlo. E’ sempre importate tenere presente che lo schema deve mantenere una certa elasticità. Non si tratta di uno schema fisso, ma di un progetto in continua evoluzione, sempre pronto ad ampliamenti e nuovi spunti.
Altra tattica vincente è non relegare il piano editoriale ad un solo ambito di competenza. Sarebbe riduttivo e limitante. Strutturare un piano editoriale integrato aiuta infatti ad avere maggiore attinenza con la realtà e a mantenere viva l’attenzione sui contenuti. Ma vediamo insieme nel dettaglio le tipologie di piano editoriale.
Testate giornalistiche
Il piano editoriale nasce nelle redazioni giornalistiche per tenere in mente gli articoli redatti. Oggi la rivoluzione informatica ha rivoluzionato tutto il mondo dell’editoria. La carta stampata ha ceduto il passo alle pagine web e alle testate on line.
Più grande è la testa giornalistica, più sono gli argomenti trattati, più è elaborato il piano editoriale. L’ossatura è costituita dalle notizie imprescindibili, quelle che caratterizzano la testata. Per intenderci, la Gazzetta dello Sport deve per forza parlare della Champions o del campionato. Su questa base si inseriscono poi gli argomenti quotidiani che completano la pagina, più o meno importanti che siano.
Ricordiamo sempre che tutti i testi, per ottenere le visualizzazioni sperate, devono rispettare le norme SEO così da poter essere indicizzate con più facilità dai motori di ricerca.
Sito web & social
Promuovere la propria attività su internet è uno dei fattori decisivi per aumentare i profitti. Il sito web è la vetrina sul web della propria attività. Ma come condurre gli utenti della rete al sito? Facile, attraverso una strategia di promozione sui social! Tutti pubblichiamo post ogni giorno, eppure pianificare una campagna pubblicitaria sui social non è affatto semplice.
Ciascuna piattaforma richiede contenuti ad hoc. Non è un segreto che Instagram sia basato sulla pubblicazione di immagini, che Twitter prediliga il testo, mentre YouTube sia incentrato su video. Pertanto ogni piano editoriale deve valutare con attenzione quale social adoperare, affinché il contenuto venga recepito nel migliore dei modi possibili. Se il contenuto è versatile, è possibile effettuare la pubblicazione in più piattaforme contemporaneamente.
Il vantaggio di un piano editoriale social è che crea engagement: i followers possono interagire e suggerire argomenti da trattare.
E quindi? Come fare?
Abbiamo avuto modo di constatare che la creazione di un piano editoriale è un lavoro che chiunque può svolgere: basta dedizione e tempo. Tuttavia la messa in atto non è facile da gestire: calendarizzare le pubblicazioni con una certa costanza, scrivere dei contenuti di qualità nel rispetto delle norme SEO, trovare sempre spunti nuovi per mantenere viva l’attenzione degli utenti. Tutti piccoli tasselli di un puzzle che, se messi al posto giusto, possono dare grandi risultati.
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