Le diverse sfaccettature della filosofia della condivisione
La filosofia della condivisione è una corrente di pensiero che coinvolge diversi campi. Ma per entrare nel vivo della questione, bisogna chiedersi: cosa vuol dire realmente condividere? Una domanda apparentemente banale, ma che nasconde dietro di sé numerose sfaccettature. Se lo chiedessimo ad un prete, ci risponderebbe probabilmente con un lungo sermone incentrato sulla solidarietà che innalza lo spirito; uno scienziato indicherebbe piuttosto la pubblicazione di studi e ricerche, in modo tale che un qualsiasi altro scienziato possa disporne; un adolescente, quasi sicuramente, farebbe riferimento alla condivisione di post sui social.
Già da queste risposte emerge la complessità dell’argomento. Vediamo insieme di tirarne fuori le linee principali.
Che cos’è la filosofia della condivisione?
Se cercassimo su Internet “filosofia della condivisione”, sapremo che si tratta di una corrente di pensiero, un’indagine che analizza e scardina i sistemi economici e sociali vigenti. In particolar modo, è preso di mira il libero mercato, sistema economico che ha incentivato lo sviluppo di una società consumistica, caratterizzata da forti disparità sociali. Molte sono state le teorie che hanno cercato di risanare queste fratture, ma nessuna sembra mai aver preso piede.
Lungi dal mettere su un dibattito politico ed economico, in questa sede voglio concentrarmi invece sulla rivoluzione di pensiero in corso. Mi riferisco nello specifico alla politica di condivisione su Internet che sovverte il principio di privacy e di diritto d’autore. Le creazioni personali, i pensieri, le foto che ritraggono attimi della nostra quotidianità sono ormai di dominio pubblico. Ma procediamo con ordine.
In informatica
In informatica il file sharing è la condivisione di file all’interno di una rete di computer. Le reti di condivisione possono essere di natura client-server, oppure peer-to-peer. Quale che sia la struttura adottata, i programmi di condivisione file permettono il trasferimento di file da un computer ad un altro.
Queste reti possono permettere di ricercare un file in particolare, di individuare più copie dello stesso file nella rete per mezzo di impronte, di eseguire lo scaricamento da più fonti contemporaneamente, di riprendere lo scaricamento del file dopo un’interruzione. Nel mondo globale e interconnesso in cui viviamo, ciò permette una migliore gestione del lavoro. Non è più necessario un incontro tra membri di un team per procedere con il lavoro. A prescindere dalla distanza geografica, ognuno dalla sua postazione può lavorare al progetto comune senza alcuna difficoltà.
Oltre alle reti aziendali, oggi il cloud è alla portata di tutti. Google Drive, Amazon Drive, Microsoft OneDrive o DropBox offrono spazi virtuali su cui caricare e condividere documenti.
Copyleft
Questo concetto permette di addentrarci in una sfumatura poco battuta della filosofia della condivisione. Come abbiamo avuto modo di vedere più volte, con il termine “copyleft” si indica l’estremo opposto del copyright. Si indica così la totale rinuncia al diritto d’autore. Ciò significa che l’autore decide di mettere a disposizione degli utenti della rete la propria creazione, a libero uso e consumo. Ognuno la può utilizzare come meglio crede e senza vincoli.
Per alcuni si tratta di una strategia di marketing, volta ad acquisire visibilità e fama. Per altri si tratta semplicemente di spirito di condivisione. Musiche, foto, video e creazioni di qualsiasi tipo messe a disposizione di chiunque ne abbia bisogno. Questo è il primo aspetto della rivoluzione di pensiero a cui mi riferivo poco fa: si dà libero sfogo al proprio ingegno non per trarne profitto, ma condividerlo liberamente sulla rete. Crolla così il principio cardine della nostra società: il copyright.
Social
Le piattaforme social hanno totalmente sovvertito quello che è il concetto di privacy. Non esiste più una sfera privata, perché ognuno di noi decide di condividere frammenti della propria quotidianità con i followers. Sia che ci si trovi in giro per il mondo o seduti a tavola davanti ad un piatto ben riuscito, tutto merita di essere reso noto.
George Orwell aveva ipotizzato l’occhio del Grande Fratello che, discreto, spiava le nostre abitudini. La sua mente visionaria non avrebbe mai immaginato che questo occhio, un giorno, sarebbe stato il nostro. Ognuno di noi rinuncia volutamente alla riservatezza della sfera privata per condividerla con i propri contatti. Non importa che siano parenti, amici stretti o semplici conoscenti. E ditemi se non è il frutto anche questo di una rivoluzione di pensiero o di abitudini!
La filosofia della condivisione e il nuovo stile di vita
CreazioneSitiWeb sposa da anni la voglia di condividere le scoperte fatte sul mercato.
Come abbiamo avuto modo di vedere insieme, nel corso degli anni c’è stato un lento ma costante cambiamento nel modo di relazionarsi con il mondo. Complice la rivoluzione informatica e la sempre più viva attività social, la vita di ognuno di noi si sdoppia tra realtà e alter ego virtuale.
Qualcosa ad un certo punto è cambiata, nel modo di pensare e di agire. Certo è che oggi bisogna fare i conti con questa nuova realtà e che, se ci si rifiuta a priori di farne parte, si resta tagliati fuori.
Si tratta di un cambiamento positivo? E’ un bene o un male? La verità è che non c’è una risposta corretta per questa domanda. Ognuno stabilisce per se stesso quali sono i limiti, se ci sono. A noi oggi non resta che prendere atto di questa nuova realtà e aspettare di vedere dove ci condurrà.